I decennali

Le feste decennali
In onore della Madonna delle Grotte; queste manifestazioni sono un particolarissimo costume religioso di Mondolfo e, dato che segnano la storia, la vitalità e le espressioni genuine di questa profonda devozione, ne facciamo una dettagliata memoria, perché sono storia viva del Santuario.

Decennali celebrazioni in onore della Madonna delle Grotte

1866: La prima notizia risale all’anno 1866; ne abbiamo memoria da un resoconto manoscritto della Confraternita della Misericordia; in quell’anno si acquistarono anche due nuove campane; il Vescovo di Senigallia Ignazío Bartoli (1880-1895) approvò il 31 marzo 1886 l’operato della Confraternita ingiungendo che gli atti della medesima venissero trasmessi annualmente alla Curia.

1896: Anche di questo «Decennale» abbiamo due notizie (ancor più dettagliate):
La prima – in un resoconto stampato il 17 gennaio 1897 – nella descrizione delle entrate e delle spese per la Festa di Maria SS. delle Grotte nel dì 8 Settembre 1896, si parla di tante Sante Messe celebrate dal 20 Agosto all’8 Settembre, offerta di numerosi Cuori d’Argento con ornati; si parla di Musica Sacra (una delle spese più vistose, £. 125,70) e di concerti, di addobbi, illuminazioni, di spari, fuochi pirotecnici e globi aerostatici, ecc.

La seconda in un manifesto datato 26 Agosto 1896.

Dal 1906 al 1936 si hanno poche notizie legate ai ricordi dei più anziani.

1946: Siamo alla fine della seconda guerra mondiale; l’eco delle celebrazioni ultra-solenni viene sempre ricordata nei decennali proseguiti sino ad oggi; due momenti eccezionali rimarranno sempre vivi e cari nella storia del Santuario:

l.     L’incoronazione con aureo diadema della Beata Vergine delle Grotte e del Bambino Gesù (a scioglimento di pubblico voto emesso dal Clero e dai fedeli durante la guerra) rimane a perpetua memoria del fausto evento una epigrafe in latino (che riportiamo tradotta in italiano):

QUESTA IMMAGINE INSIGNE PER MIRACOLI – DELLA BEATA VERGINE DETTA DELLE GROTTE – STATA DECORATA DI CORONA D’ORO – COL DENARO DI PIISSIMI FEDELI – RICAVATO DA PREZIOSI OGGETTI VOLONTARIAMENTE OFFERTI PER ADORNARE DI REGALE SERTO L’AUGUSTO CAPO DELLA DIVINA MADRE A MOTIVO D’IMPERITURA GRATITUDINE D’ANIMO PER LE MOLTEPLICI SINGOLARI GRAZIE SPIRITUALI E CORPORALI DA LEI ELARGITE SPECIALMENTE NEL CORSO DELL’ATROCE GUERRA CHE HA IMPERVERSATO NELLE NOSTRE CONTRADE.

IL 7 SETTEMBRE DELL’ANNO DEL SIGNORE 1946 – ESSENDO PARROCO L’ARCIPRETE LUIGI FREDIANI E RETTORE DEL SANTUARIO DON OSVALDO FEDERICONI – IL VESCOVO DI SENIGALLIA UMBERTO RAVETTA ALLA PRESENZA D’UN’INNUMEREVOLE MOLTITUDINE DI GENTE – NELLA CHIESA DELLA BEATA VERGINE MARIA DEL PERPETUO SOCCORSO CINSE DEL PREZIOSISSIMO DIADEMA LA REGINA DEL CIELO E IL SUO FIGLIO DIVINO – PLAUDENTE PER LA GIOIA IL POPOLO DI MONDOLFO E GLI ABITANTI DELLE CITTA’ VICINE.

IN MONDOLFO, L’8 DI SETTEMBRE DELL’ANNO DEL SIGNORE 1947

2.     Apposizione di una lapide nella parete destra del Santuario offerta a titolo di ringraziamento dai Reduci della Guerra residenti a Mondolfo.

La toccante cerimonia è così ricordata da Renato Roscetti (uno dei reduci)  e dice testualmente:

40 ANNI DI UNA LAPIDE

Nell’anno 1946 si completava il ritorno in Patria dei sopravvissuti reduci dai vari fronti di guerra e dai campi di prigionia o internamento nei lager tedeschi, a causa della disastrosa guerra 1940-45. A distanza di quarant’anni ricordiamo quei particolari momenti di gioia.

Finalmente, dopo tante tribolazioni avvenne l’insperato ritorno, grati anche alla Madonnina delle Grotte nel cui Santuario, nei giorni più bui e tristi, allora più di oggi luogo silenzioso adatto per la preghiera e la meditazione, le nostre madri, spose e figli, in ansia per la nostra sorte, si recavano spesso a pregare. Le nostre fotografie, portate dalle nostre madri in modo particolare, ebbero posto all’altare della Madonnina, con la supplica di vigile protezione e viva speranza. Sembra proprio che anche la Madonna delle Grotte sia intervenuta in nostro favore, allorquando, cessata la bufera, ci contammo e risultarono solo pochissimi gli assenti di noi mondolfesi. Per questi nostri amici che non hanno fatto ritorno alle loro famiglie va con immutato affetto il nostro commosso pensiero. Svolgendosi in quell’anno 1946 le tradizionali feste in onore della Madonna delle Grotte, il Direttivo dell’Associazione Combattenti e Reduci, di cui facevano parte: Balducci Guenino, Catalani Pindaro, Candelaresi Ciro, Moschini Nevio, Roscetti Renato, Sbrollini Raffaele e Urbinati Filiberto, commissionò al compianto amico scultore Mario Bonaiuto, una lapide a memoria e ricordo che durasse nel tempo. La lapide, col consenso del buon Arciprete Canonico Osvaldo Federiconi, fu fissata dal muratore Pindaro Catalani sulla parete destra della Chiesetta, in prossimità dell’altare, dove attualmente si trova. Lo scoprimento della lapide avvenne con la partecipazione di tutti i reduci e di molta gente di Mondolfo

Renato Roscetti

1956: il decennale del 1956 viene preceduto da un anno di preparazione; un manifesto conservato nell’Archivio Parrocchiale del Giugno 1955 dice testualmente: «Fedeli, da molti anni Mondolfo tributa a Maria SS.ma delle Grotte onori sovrani con la celebrazione di Feste Decennali destinate a far fiorire e mantenere sempre la fede e la pietà mariana nell’animo dei suoi figli. Indimenticabili rimarranno le ultime celebrazioni svoltesi dopo il passaggio del fronte del 1946 in cui per voto unanime fatto durante la guerra venne recinta la fronte della Vergine e del Suo Figlio di aurea corona formata col contributo di tutti. Mondolfo che si vanta del bel titolo di «Città di Maria» confermandolo con le solenni cerimonie della «Peregrinatio Mariae» dell’Anno Mariano chiusosi di recente vuole testimoniare nell’anno prossimo la radicata sua devozione alla Gran Madre di Dio. Nel ritorno pertanto delle Feste Decennali in suo onore, al ricordo delle ultime celebrazioni del 1946, riuscite imponenti come un plebiscito e rimaste impresse nella mente e nel cuore, dobbiamo fin da ora prepararci spiritualmente e con la formazione di un Comitato che presiederà all’organizzazione delle raccolte e poi dei festeggiamenti». E fu di fatti costituito un imponente Comitato di settanta persone che lavorò con fervore sino al Settembre 1956.  Quante persone dalla Germania, dalla Francia e specialmente dal Venezuela riconfermarono lo stretto legame con la nostra Madonna delle Grotte inviando il loro contributo per fare più bella la festa. La massiccia partecipazione dei giovani e degli uomini alle conferenze dei missionari e l’indimenticabile spettacolo della Messa di mezzanotte con la Chiesa di Sant’Agostino gremita in ogni ordine di posti.  L’impegno degli abitanti della «Piana» (via Cavour) nell’allestimento di una improvvisata impalcatura per suonare le campane nel chiostro di Sant’Agostino; il campanile era stato colpito, alcuni anni prima, da un fulmine e i lavori di restauro non erano terminati in tempo per la festa.  I grossi palloni di carta, opera di tutti i Bernacchia, fatti salire in cielo.

1967: I festeggiamenti non rispettano la scadenza decennale.  Per la malattia di D. Osvaldo Federiconi, Parroco e Rettore del Santuario; la ricorrenza scivola di un anno.  La nostra Diocesi, dopo la morte di Mons.  Ravetta, ha come Amministratore Apostolico il Vescovo di Jesi, Mons. Pardini. Arriva Don Aldemiro Giuliani come Cappellano, quale solido e giovanile aiuto di Don Osvaldo. Di questo decennale rimangono due ricchi e preziosi Numeri Unici; uno in preparazione del Decennio ed uno quale resoconto.

Il primo Numero Unico riporta il manifesto invito del Parroco ove, fra l’altro, dice:

«Siamo giunti al grande avvenimento che ogni dieci anni ci richiama ai piedi della Madonnina delle Grotte!  E come una festa di famiglia ed io, vostro Parroco, quasi da venti anni, so che per Voi è un incontro d’obbligo! Anche per quelli che non possono venire il leggere e il sapere che si fanno questi festeggiamenti è un piacere spirituale che dona all’anima una forza ed una gioia sovrumana. Sì. siate sinceri: dite la verità: la Madonnina delle Grotte è entrata nell’anima Vostra; è come una di casa della quale non si può fare più a meno. L’avvenimento di quest’anno, poiché inserito nell’Anno della Fede, vale, direi quasi, mille volte di più! Ora, noi Sacerdoti vogliamo questo da Voi: che viviate più intensamente la Vostra Fede Cattolica, Apostolica, Romana».

Due importanti iniziative pastorali precedono i festeggiamenti del 10-12 Settembre 1967: 1 . Peregrinatio della B.V. nelle varie località della valle. Le celebrazioni decennali della B.V. delle Grotte avranno inizio con una «Peregrinatio» della venerata Effigie attraverso tutte le Chiese del Comune e viciniori:

  S. Sebastiano (21-22 Agosto) – Ponte Rio (22-23 Agosto) – S. Gervasio (23-24 Agosto) – Centocroci (24-25 Agosto) – Mengaccio (25-26 Agosto) – Sterpettine (26-27 Agosto) – Marotta Parrocchia di S. Giuseppe (27-28-29 Agosto) – Marotta Parrocchia di S. Giovanni (29-30 Agosto) – S. Vittoria (30-31 Agosto).

La «Peregrinatio» avrà inizio alle ore 20,30 di lunedì 21 Agosto, dopo la S. Messa all’aperto nel piazzale antistante il Santuario.

2 – Le Sante Missioni dal 31 Agosto al 9 Settembre  

Predicate dai PP.  Cappuccini sotto la guida di P. Francesco Maria. Il secondo Numero Unico, con una veste di grande parata e da quotidiano celebrativo, uscito nel Novembre 1967, è una pubblicazione da vedere, leggere e possibilmente da inserire in tutti gli archivi dei Santuari e delle Parrocchie più importanti della Diocesi.

C’è un lungo articolo di fondo di Don Osvaldo, entusiasta, geniale ed apostolico con il suo carattere e il suo zelo magnanimo; c’è la cronaca dettagliata di un avvenimento indimenticabile e cento altre notizie, testimonianze, voti, ringraziamenti, fotografie, ecc.

1977: Questo decennale, pur conservando le manifestazioni esteriori e folkloristiche, ha curato soprattutto una crescita di fede, una devozione alla Madonna più interiore ed ecclesiale, un rinnovamento della Famiglia. Infaticabile è lo zelo del nuovo Parroco Don Pier Domenico Pasquini.

Questo si deduce dall’appello del Parroco, dal saluto del Vescovo, dal programma dei PP.  Passionisti che hanno predicato le Missioni preparatorie alla Festa dal 24 aprile al 22 maggio, e dalla Peregrinatio Mariae dal 21 agosto al 3 settembre 1977.

Riportiamo parte dell’appello del Parroco e il saluto del Vescovo:

L’INVITO DEL PARROCO

«Festa decennale della Madonna delle Grotte», è una frase che ormai da molto tempo sentiamo, sia attraverso la voce dei Sacerdoti, sia attraverso il foglietto parrocchiale. E’ un avvenimento molto importante, come ho già avuto occasione di ricordare, che deve aiutarci a riscoprire maggiormente la nostra religiosità e la nostra fede. E’ un appuntamento di grazia che la Madonna ci propone per avvicinarci di più al Signore o per rispolverare di nuovo il problema della fede.

Coloro che sono stati incaricati di preparare le diverse iniziative di carattere esterno già si sono messi al lavoro.  Ma quello che deve maggiormente preoccuparci è la nostra preparazione inferiore, che richiede l’opera di ciascuno, perché tutti dobbiamo sentirci coinvolti.

Quando c’è una festa in casa, i componenti della famiglia si sentono partecipi e nessuno si tira indietro, ma fanno tutti qualcosa perché la festa sia più bella, specie se la festa è della mamma.  Così dovrebbe avvenire in questa occasione della festa della Madonna.

La Madonna delle Grotte per noi è di casa.  In tutte le famiglie viene sentita vicina ed è presente nei momenti di gioia come in quelli di sofferenza.  Anche per questo dovremmo intitolare questo decennale come «Festa di Famiglia».

Ed è alla famiglia, come base e focolare di fede, che vogliamo volgere la nostra attenzione durante tutto il periodo della preparazione dei festeggiamenti.

Verranno i Missionari nel periodo di Maggio e di Settembre, si porteranno in ogni zona della parrocchia, entreranno nelle nostre case per parlarci di Dio, della Vergine e della famiglia come centro di fede. L’Immagine della Madonna che ho desiderato portare in ogni casa in occasione della Benedizione Pasquale, possa diventare o continuare ad essere un segno della presenza materna della Madonna in ogni casa.

Il veloce passare del tempo porterà lontano il ricordo delle feste, degli addobbi, delle processioni, dei fuochi; ma non potrà cancellare dal nostro cuore l’esperienza di fede e la gioia che questi festeggiamenti della Madonna delle Grotte ci hanno procurato interiormente.

Che Maria Santissima, Madre di Cristo e Madre nostra sia sempre di guida e di aiuto per ciascuno di noi e per le nostre famiglie.

Don Domenico

IL SALUTO DEL VESCOVO

Così scrisse ai devoti S.E. Mons. Odo Fusi Pecci:

Cari Mondolfesi, nei vari incontri che ho avuto con voi, soprattutto nella settimana che ho passato in mezzo a voi per la Visita Pastorale, ho notato che due amori specialmente voi portate nel cuore: l’amore alla famiglia e l’amore alla Madonna delle Grotte.

Quando vi sento parlare della Madonna delle Grotte, mi pare di capire in voi due cose.

La prima è che ne parlate con fede: con una fede che affonda le radici in tante generazioni di mondolfesi succedutesi da quel 1679, allorché il concittadino Clemente Briganti pose nel fondo delle grotte quell’immagine della Madonna che poi è stata così larga di grazie ai suoi devoti.

La seconda cosa è che voi parlate della Madonna delle Grotte come di una persona della vostra famiglia, anzi di una mamma in famiglia. Ecco allora l’invito che vi faccio come vostro Vescovo.

Ritornano le feste decennali della Madonna delle Grotte: questa volta esse coincidono, quasi, con il terzo centenario del ‘ fatto iniziale già ricordato; dobbiamo perciò celebrarle con una partecipazione speciali ed intensa.

Cari Mondolfesi!  Volete preservare la vostra famiglia da questa crisi?  Volete che aumenti la confidenza tra genitori e figli?  Volete che cresca l’armonia tra giovani, anziani e vecchi?

Mettiamoci in ascolto della Parola di Dio che in nome della Madonna ci verrà proposta nel corso delle Missioni con cui ci prepareremo alle feste decennali: un raggio di luce, di amore e di fiducia entrerà nelle nostre famiglie, pegno per tutti di un migliore avvenire.

Memoria conclusiva dei Decennali 1977

Vari giornali hanno riservato un largo spazio alle feste decennali di Mondolfo, specialmente «Il Resto del Carlino» dell’11-9-1977.

Qui riportiamo un breve ma succoso commento di Dario Zandri:

«1977: La Chiesa di Sant’Agostino quest’anno è chiusa per restauro.

la prima volta che le feste si svolgono nella Chiesa Parrocchiale di S. Giustina.  Don Aldemiro, divenuto Parroco dopo la morte di Don Osvaldo, ha lasciato da pochi mesi l’incarico per altre attività e gli è succeduto, come Parroco, Don Domenico [Pasquini], già cappellano.

Sulla falsariga delle precedenti si svolge il nuovo decennale con una sola novità sostanziale: le Missioni a Maggio, in preparazione alla festa.  Sono da non dimenticarsi le conferenze tenute in Chiesa dai Vescovi di Fano, Mons.  Costanzo Micci; di Fabriano, Mons.  Macario Tinti e di Jesi, Mons.  Oscar Serfilippi nostro concittadino, oltre all’assidua presenza del nostro Vescovo Diocesano Odo Fusi-Peccí.  Inoltre la solenne Messa all’aperto officiata da Mons.  Loris Capovilla di Loreto; la giornata degli anziani; l’anniversario degli sposi; la Chiesa sempre gremita nelle funzioni serali; l’impegno dei mondolfesi per illuminare le vie del paese e la tanta, tanta gente nella serata conclusiva; l’apoteosi del ritorno della Madonna al Santuario, attraverso San Costanzo e Stacciola, che è stata la dimostrazione della grande devozione di quelle popolazioni».  Anche il Parroco Don Domenico sul «Bollettino Parrocchiale» ha scritto: il dopofesta: «Finita la festa, finiti i quattrini».

E un proverbio che si sente spesso in giro in modo particolare dopo un periodo prolungato di feste.  Anche noi, in occasione del decennale della Madonna delle Grotte, abbiamo fatto parecchi giorni di festa, ma speriamo di non dover concludere, cambiando un po’ il proverbio: «finita la festa, finito tutto».

Sarebbe un vero danno, perché è il «dopo» che conta.  Esso è il momento della verifica di quanto le feste hanno inciso per una vita maggiormente impegnata nella fede e nelle opere. I festeggiamenti sono stati di soddisfazione per tutti, e la buona riuscita ha creato anche entusiasmo e disponibilità in tanti.  Ed è proprio questo entusiasmo e questa disponibilità che dobbiamo adoperare per un impegno più profondo e fattivo nell’ambito della nostra comunità parrocchiale. Mettiamoci al lavoro! Ce n’è per tutti. Che questo invito, con l’aiuto della Madonna delle Grotte, possa essere accolto da molti e possa portare i suoi frutti!».

1987: Nel Bollettino Parrocchiale della Pasqua 1987 c’è il programma delle SS.  Missioni (dal 16 al 31 Maggio 1987) con la prestigiosa insegna:

«Con Maria la nostra Comunità celebra l’Eucaristia nel giorno del Signore».

Carissimi,

siamo arrivati al momento più importante della nostra preparazione alle Feste Decennali della Madonna delle Grotte, perché Sabato 16 Maggio inizieranno le SS.  Missioni.

Mi permetto di consegnarvi questo programma perché possiate usufruire delle occasioni varie che si presentano in questa Missione per crescere nella Fede.

La Missione è un tempo straordinario in cui Dio si avvicina a noi, ci parla e ci rivela il suo amore. 

Essa coincide, fortunatamente, anche con l’Anno Mariano e ci invita ad andare a Gesù per mezzo della sua e nostra Madre Maria.  Non facciamo passare questo importante appuntamento che Dio ci dà. I Padri Passionisti che guideranno la Missione, ci aiuteranno a riflettere sul valore della Parrocchia come Comunità Cristiana.

Una Comunità Cristiana che porta avanti, con l’impegno di tutti, l’annuncio del Vangelo, la carità fraterna e la sua unità a Gesù Eucaristia, sotto lo sguardo materno della Vergine Santissima.

Il nostro partecipare a questi momenti che la Missione ci propone, è l’omaggio più vero e fruttuoso che noi possiamo fare alla Madonna.

Maria, che veneriamo sotto il titolo delle Grotte, ci sia vicina e maternamente ci guidi a Gesù. Il Signore ci dia la sua benedizione!

Don Domenico

1987: il decennale che Mondolfo vive quest’anno, «Anno Mariano».

Due numeri speciali dell’«Incontro» sono stati già diffusi a tutta la popolazione.  Nel primo c’è l’annuncio del decennale:

«Con viva soddisfazione, per la seconda volta, in questi dieci anni da quando il Signore mi ha chiamato a svolgere il compito di Parroco in questa Comunità, ho la possibilità di preparare con Voi le Feste Decennali della Madonna delle Grotte, che celebreremo insieme nel 1987.

Forse delle feste passate abbiamo ancora in noi un ricordo; certamente continuiamo a goderne i frutti spirituali, perché la devozione alla Madonna non è venuta meno, anzi, mi sembra rafforzata.  Ne è testimonianza il continuo pellegrinaggio di singole persone o di famiglie al nostro piccolo Santuario dove sempre maternamente la Vergine attende i suoi figli per ascoltarli ed aiutarli.

Tante sono le grazie che vengono chieste e tanti sono i favori che la nostra Mamma Celeste riversa sopra i suoi figli.

L’aver incominciato già da tempo a parlare delle prossime Feste del Settembre 1987 non deve darci l’impressione che ancora siamo lontani da quella data.  In questo periodo, che ci separa da questo avvenimento e che puntualmente scandisce i ritmi della vita spirituale della nostra Parrocchia, dobbiamo disporre il nostro animo ad approfondire il messaggio di fede che Gesù, Figlio di Dio, ci vuol trasmettere attraverso la sua e nostra Madre, la Vergine Santissima, che noi veneriamo sotto il titolo di Madonna delle Grotte.

«A Gesù per Maria» ripetevano alle Comunità Cristiane i santi predicatori.  Una frase molto semplice, ma che racchiude in sé tanto impegno. Abbiamo bisogno di ritrovare Gesù; la Madonna ce ne dà l’occasione.  Dobbiamo riscoprire insieme l’importanza di Gesù Eucaristia nella nostra vita.  Quel Gesù che con amore e generosità abbiamo accolto in noi nel giorno della nostra Prima Comunione e che abbiamo l’occasione di incontrare nella celebrazione della Messa, in particolare in quella domenicale.

La Domenica dovrebbe riprendere il suo posto di «giorno del Signore», giorno nel quale dobbiamo sì godere del meritato riposo dopo una settimana di lavoro, ma nel quale dobbiamo saper inserire anche l’incontro con il Signore e i fratelli nella Fede.

Questo periodo che abbiamo davanti, in preparazione alle feste decennali della Madonna delle Grotte, deve servirci per riprendere e approfondire con serietà il discorso della fede, della nostra fede in

Gesù Cristo, che, Dio, si è fatto uomo in Maria e che è morto e risorto per noi

La Vergine che ci apprestiamo solennemente a festeggiare, col suo materno amore ci guidi in questo cammino verso Gesù».

Don Domenico Pasquini, Parroco

Mentre scriviamo la Missione si è conclusa.  Ogni famiglia è stata visitata da un Missionario o da una Suora: vi sono state manifestazioni e celebrazioni religiose toccanti, come la Via Crucis notturna, l’incontro di tutti i bambini, la Visita al Cimitero, le riunioni dei Giovani, dei Genitori, delle Giovani Coppie, la celebrazione penitenziale, la fiaccolata finale e il pio pellegrinaggio alla Madonna delle Grotte il 31 Maggio a conclusione della Missione e del Mese di Maggio.

Tutto è ormai pronto per il grande appuntamento di Settembre con il messaggio-impegno lanciato dai Missionari: «Per mezzo di Maria dobbiamo incontrare Gesù».

1997: Almeno tre gli aspetti che caratterizzano questo Decennale, che vede la presenza del Nuovo Parroco e Rettore del Santuario Don Mauro Baldetti.

In maggio, oltre 900 fedeli da tutta la Valle del Cesano, in una carovana composta da più di 15 pullman partono alla volta di Roma. Qui, il Sommo Pontefice, dopo aver accolto i pellegrini della Madonna delle Grotte in pubblica udienza, procede lui stesso, personalmente, ad incoronare con aureo diadema l’augusto capo della Vergine e del Bambino Gesù. E’ un applauso scosciante quello che sottolinea l’evento e consacra l’importanza del Santuario oramai acquisita a livello sopraregionale. Il Corpo Bandistico S. Cecilia di Mondolfo, con la direzione del M. Paolo Pellegrini, intona l’inno alla Madonna delle Grotte mentre il Romano Pontefice percorre il sagrato della patriarcale basilica vaticana. Giovanni Paolo II invita tutti i fedeli a scolpire nel loro cuore il figliale amore a Maria, e la comunità incide sulla pietra – in una epigrafe oggi posta nel Santuario – le parole che il Successore di Pietro dedica a tutti i pellegrini provenienti dalla Madonna delle Grotte.

Il Santo Padre in preghiera

Il programma religioso di questo decennale, vede affiancato un ricca messa di attività dirette a tutta la popolazione. Una ricca mostra collettiva si snoda lungo le arcate del seicentesco Chiostro di S. Agostino, relatori si succedono tutte le sere in quindici giorni di denso programma; ricordiamo fra i tanti Ernesto Olivero del Sermig di Torino, Mons. Angelo Comastri, Arcivescovo di Loreto e Presidente del Comitato per il Grande Giubileo dell’anno 2000. Preghiera e concreto impegno civili cristiano è quanto promana da questo Decennale, ora celebrato nella ritrovata Chiesa monumentale di S. Agostino, dopo che le ultime manifestazioni del 1987 si erano svolte nella Chiesa Parrocchiale, essendo S. Agostina chiusa per lavori.

Una nuova campana entra a squillare nel concerto del campanile di S. Agostino. Acquistata con il contributo di un locale istituto di Credito e della Sezione AVIS di Mondolfo questa campana completa il grande concerto che, nel corso dei secoli, ha reso Mondolfo famosa in tutta la vallata per le sue campane che, dalla vicina costa alla montagna scandiscono le stagioni della vita.

2007: L’invito rivolto da San Giovanni Paolo II, fa sì che i Decennali del 2007 portino ancora i pellegrini in Vaticano alla volta di Papa Benedetto. E’ un fatto epocale che conduce i fedeli a Roma, per ricordare la solenne incoronazione della Miracolosa Immagine della Madonna avvenuta nel 1997. “L’invasione dei cappellini gialli in piazza San Pietro ha dato avvio alle feste decennali della Madonna delle Grotte a Mondolfo. Un mare di giallo ha inondato Piazza San Pietro mercoledì 18 aprile 2007. I simpatici cappellini dei pellegrini di Mondolfo, infatti, giunti all’udienza dal Papa nell’occasione dell’apertura delle Feste Decennali della Madonna delle Grotte, hanno caratterizzato un ampio settore della sterminata piazza, animata da oltre cinquantamila presenze” ricorda il numero unico de L’Incontro uscito per i festeggiamenti 2007. Si celebra in quell’anno la “Giornata del Ritorno”, un’occasione per tutti i concittadini di Mondolfo residenti nei Paesi del Mondo per fare ritorno alla loro città natale e condividere la gioia di una festa con gli amici di sempre, con la comunità da cui sono partiti. Concerti d’organo, mostre collettive, incontri culturali, meditazioni arricchiscono un grande programma che, per questi festeggiamenti, vede pure la presenza a Mondolfo di Mons. Carlo Mazza, Direttore dell’Ufficio Nazionale CEI per la Pastorale del Tempo libero, Turismo e Sport (poi Vescovo di Fidenza) e che vivacizza le attività del Centro Socio Sportivo, da poco inaugurato dalla Parrocchia col Vescovo Giuseppe Orlandoni in Via Amato. A ricordo di questo decennale, ancora guidato dal Parroco Don Mauro Baldetti, il restauro del campanile del Santuario permette di far nuovamente suonare le antiche campane, irradiando il richiamo di fede della Madonna delle Grotte.


2017: E’ ancora vivo in tutti il ricordo delle Feste Decennali 2017. Con queste parole l’allora Parroco Don Aldo Piergiovanni annuncia l’apertura del decennale: “La devozione e la pietà popolare verso la Madonna delle Grotte  si manifestano e si concretizzano  ogni  giorno nelle persone  che passano in silenzio brevi o prolungati momenti di preghiera nel  piccolo santuario, accendono e lasciano un  cero,  espressione  di una  fede semplice e genuina, chiedono di poter toccare l’indumento di una persona cara malata su una delle vesti che coprono la statua o semplicemente si segnano con il segno  della croce  passando davanti al santuario, quando passeggiano o si allenano lungo la strada  dei tufi. Si esprime inoltre nella partecipazione domenicale e festiva da maggio a settembre alla celebrazione eucaristica delle 18.00  nella rinnovata pineta antistante  il santuario  o  più naturalmente  ritrovandosi sul prato con la propria famiglia, con gli amici e con le persone care per  un  momento di relax, svago  o amicizia”. Si tratta di festeggiamenti dove interviene l’Arcivescovo di Ancona Card. Edoardo Menichelli, a cui celebra il nuovo Vescovo Franco Manenti. Non mancano gli appuntamenti culturali, con la mostra collettiva che abbraccia ora artisti di tutte le Marche, mentre particolare attenzione è dedicata alla recitazione, con spazio dedicato al Poema di Dante e con un grande musical organizzato dai ragazzi di Mondolfo e Ponterio “Maria da Nazareth”. La grande pineta messa a dimora nel 1974 è stata gravemente danneggiata dal nevone del febbraio 2012, e si è dovuta abbatterla pressoché per intero. Ma non ci si è arresi, e una nuova pineta è stata messa a dimora con un nuovo disegno: “Il progetto  – spiega Daniele Cirioni nel numero unico de L’Incontro che accompagna sempre i Decennali – è stato concepito partendo da un sesto d’impianto a raggera che ha  come fulcro la parte interna dell’antico santuario in cui si trovano l’altare e la statua della Madonna. La disposizione a ventaglio dei pini trasmette la sensazione che la chiesa si apra verso l’esterno e abbracci il parco. Il viale centrale impostato sull’asse principale della porta del santuario, si apre in prossimità del sito in cui si celebrano le Messe estive formando una corona intorno ad esso, creando così una forte connessione con la chiesa stessa. Questo sesto d’impianto integra in se la disposizione  dei vecchi  pini che sono  sopravvissuti  al nevone; infatti, anche se in alcuni casi si trovano leggermente spostati rispetto alla posizione  ideale, i vecchi  pini sono in armonia con quelli nuovi. Con il passare del tempo la differenza di dimensioni andrà attenuandosi,  creando tra le chiome diversi  volumi e cromatismi di colore dati dalla diversa varietà ed  età  dei pini. Si ottiene  così – conclude  Cirioni – una fusione tra vecchio e nuovo, passato e futuro, in cui entrambi i caratteri sono  distinguibili ma convivono  in perfetta sintonia”. E siamo  alla pineta  di oggi, uno  degli spazi più amati e frequentati della Valcesano, mentre si attendono i Decennali 2027.